Tre Soste nella Transitorietà si svolge in una stazione dei treni, dove due danzatrici invitano a seguire un itinerario che si snoda in tre punti diversi: il rettilineo di un sottopassaggio, il digradare di una scalinata, lo spazio aperto di un atrio.
Tre scenari, tre segmenti di uno stesso continuum, che diventano spazi di incontro tra viaggiatori, pubblico e performer.
Un incontro che è come un paesaggio sospeso tra il flusso, i suoni, i ritmi e il presente di chi vi sosta intenzionalmente e chi vi transita per caso, in quel momento.
Creata nella nuova stazione FFS di Lugano, la performance è stata presentata per la prima volta il 9 giugno '18 per l’apertura delle Giornate SIA dell’architettura e riproposta lo scorso 26 luglio nell'ambito del festival Ticino in Danza '19.
Tre scenari, tre segmenti di uno stesso continuum, che diventano spazi di incontro tra viaggiatori, pubblico e performer.
Un incontro che è come un paesaggio sospeso tra il flusso, i suoni, i ritmi e il presente di chi vi sosta intenzionalmente e chi vi transita per caso, in quel momento.
Creata nella nuova stazione FFS di Lugano, la performance è stata presentata per la prima volta il 9 giugno '18 per l’apertura delle Giornate SIA dell’architettura e riproposta lo scorso 26 luglio nell'ambito del festival Ticino in Danza '19.
Le ferrovie sono qualcosa di sorprendentemente silenzioso, quando non ci passa sopra il treno. (Haruki Murakami)
Three stops into transience is performed in a train station, it's an invitation to actively pause in its transient flow.
Two dancers move within and across a tunnel, a stairway and a hallway, where everybody is part of the experience in his own way, be it in moving, observing, departing or arriving, moving along from a spot to the next one. Everyone of these spots, with its sounds, rythms, contracting and expanding spaces, becomes a place where passengers, audience and performers meet and share this suspended landscape.